Studenti italiani insoddisfatti, ansiosi, stressati e schiavi di internet e smartphone. Molto più che in altri paesi in Europa. E’ questa la impietosa fotografia emersa da uno studio OCSE sul benessere scolastico pubblicato di recente.
Frequento da mesi la scuola per diversi progetti sull’autostima, la comunicazione efficace e la motivazione, e ho avuto modo di sperimentare “in diretta” i risultati della ricerca. I ragazzi mi confidano il loro malessere, le loro paure e la poca fiducia che hanno in se stessi e nel loro futuro. Si sentono spaesati, privi di entusiasmo e di speranze.
Gli studenti in particolare avvertono grande disagio, insicurezza e nervosismo all’approssimarsi di test, esami, compiti in classe o interrogazioni. Anche gli alunni più preparati tendono ad affrontare queste prove con estremo disagio. Del resto, l’ansia è in costante aumento anche tra gli adulti. E spesso sono proprio gli adulti a trasferirla ai ragazzi…
Ma il dato a mio avviso più importate sul quale bisognerebbe soffermarsi tutti a riflettere è uno:
soltanto il 24% dei ragazzi intervistati si dichiara pienamente soddisfatto della qualità della propria vita.
Lo trovo un fatto davvero grave e preoccupante.
Forse è il caso di interrogarsi e di rivedere un po’ le priorità del sistema scolastico e della formazione in genere. Non è retorico ribadire che se davvero vogliamo cambiare il meglio il mondo, dobbiamo partire dalla scuola.